Aterosclerosi e Arteriosclerosi

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Aterosclerosi e arteriosclerosi

Aterosclerosi e arteriosclerosi sono spesso scambiate per sinonimi, ma non è così. L’aterosclerosi è una condizione patologica che interessa le arterie. Ossia i vasi sanguigni che portano il sangue dal cuore verso la periferia, di medio e grosso calibro.

Che cos’è l’Aterosclerosi

L’aterosclerosi si caratterizza per le alterazioni che interessano le pareti delle arterie. Queste pareti perdono elasticità, si irrigidiscono e spesso si ispessiscono (ispessimenti intimali). Ad esempio durante un ecocolordoppler può palesari un ispessimento medio intimale diffuso. Ciò è dovuto all’accumulo di grassi e globuli bianchi nelle pareti, nella parte più interna dei vasi. Questi depositi, chiamati ateromi o placche aterosclerotiche, sono pericolosi per due motivi. Primo perché ostacolano il flusso del sangue. Secondo, perché se si rompono, vengono attivati i processi di coagulazione e ciò porta alla formazione di un trombo, una sostanza dura che può interrompere il flusso sanguigno. Date le sue caratteristiche, l’aterosclerosi è un fattore di rischio per patologie molto gravi, come infarto, angina pectoris e ictus.

Aterosclerosi o arteriosclerosi?

Come abbiamo detto all’inizio aterosclerosi e arteriosclerosi vengono comunemente utilizzati come sinonimi. Per essere corretti, con arteriosclerosi, termine generale, si indicano tutte le forme di perdita di elasticità e di indurimento delle arterie, che sono tre:

  • aterosclerosi,
  • arteriolosclerosi
  • sclerosi calcifica di Mönckeberg

L’aterosclerosi è la forma più importante e diffusa, infatti è tra le principali cause di morte nel mondo occidentale.

Fattori di rischio dell’Aterosclerosi

Tra i fattori di rischio non eliminabili troviamo:

  • Età. L’ invecchiamento è una causa naturale dell’aterosclerosi, che insorge prevalentemente dopo i 50 anni per gli uomini e dopo i 65 per le donne
  • Sesso. Gli uomini sono i più colpiti, come succede per altre malattie cardiovascolari
  • Genetica. La familiarità con soggetti che soffrono di aterosclerosi può aumentare le probabilità dell’insorgenza della patologia.

Esistono inoltre fattori di rischio legati ad altre condizioni patologiche e ad agli stili di vita:

  • Ipercolesterolemia. Chi ha il colesterolo alto corre un elevato rischio di sviluppare l’aterosclerosi
  • Ipertensione. È una condizione che espone a problemi cardiovascolari
  • Diabete mellito. Maggiori sono i livelli di glicemia, maggiore è la probabilità di complicazioni cardiovascolari
  • Obesità. Chi soffre di obesità ha un’elevata probabilità di sviluppare gli ateromi, perché spesso soggetto anche ad altri fattori di rischio già esposti
  • Sedentarietà. Non praticare attività fisica aumenta la probabilità di comparsa degli altri fattori di rischio e diminuisce la funzionalità cardiocircolatoria
  • Tabagismo. Il fumo favorisce l’ossidazione delle cellule dell’endotelio (il tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni)

L’aterosclerosi può essere quindi definita una malattia degenerativa multifattoriale.

Sintomi Aterosclerosi

Dopo aver visto che aterosclerosi e arteriosclerosi non sono sinonimi, ma la prima è un concetto più specifico racchiuso nella seconda, andiamo ad analizzare i sintomi. Finché l’afflusso del sangue non viene ridotto in modo significativo, l’aterosclerosi non provoca sintomi. I sintomi dell’aterosclerosi compaiono quando l’afflusso viene ostacolato e variano a seconda della localizzazione in cui si è formato il trombo e delle conseguenze che provocherà. I segnali di sofferenza possono verificarsi al cuore (angina pectoris, infarto), al cervello (ictus, ischemia), alle zone periferiche (arteriopatia obliterante arti inferiori) e così via.

Prevenzione e trattamento

La prevenzione è fondamentale per evitare la comparsa e l’aggravarsi dell’aterosclerosi. Condurre uno stile di vita salutare è determinante. Dieta equilibrata, attività fisica e buone abitudini (es. non fumare, limitare il consumo di alcolici) aiutano a combattere l’aterosclerosi. L’assunzione di integratori appositamente studiati può favorire il benessere cardiovascolare, regolandone la funzionalità e svolgendo un’azione antiossidante. Inoltre può aiutare a controllare la pressione arteriosa e contribuire al controllo del peso corporeo. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, questa può essere prescritta per tenere sotto controllo altri fattori di rischio. Come ipercolesterolemia, ipertensione, diabete. Per evitare la formazione di trombi intravascolari si ricorre ad antiaggreganti piastrinici, mentre per rallentare il progredire della condizione vengono utilizzati ACE-inibitori ed alcune statine. Concludiamo questo articolo su aterosclerosi e arteriosclerosi, dicendovi che, nei casi di aterosclerosi grave, possono rivelarsi necessari interventi come angioplastica con stent, endoarteriectomia e bypass.

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